La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: Il mancato rinnovo di una concessione demaniale è legittimo quando l'amministrazione competente ha espresso parere negativo al rinnovo per ragioni di tutela del patrimonio archeologico e paesaggistico, nonché per la presenza di abusi edilizi e la mancata presentazione della documentazione tecnica e amministrativa richiesta, senza che il concessionario abbia dimostrato che la sua partecipazione al procedimento avrebbe potuto condurre a un esito diverso. In tali casi, l'amministrazione può legittimamente adottare un provvedimento implicito di diniego del rinnovo, senza essere tenuta a comunicare il preavviso di rigetto ai sensi dell'art. 10-bis della legge n. 241/1990, e può successivamente ordinare lo sgombero dell'area demaniale, anche in assenza del pagamento dei canoni di concessione, senza che trovi applicazione la moratoria prevista dall'art. 182, comma 2, del d.l. n. 34/2020, in quanto tale norma non si applica quando la devoluzione o il rilascio dell'area sono disposti per fatto e colpa del concessionario.