Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23108 del 9 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:23108PEN

Massima

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Il dolo di calunnia sussiste quando l'agente, pur essendo consapevole dell'innocenza della persona denunciata, presenta una falsa denuncia, consapevole della falsità del fatto attribuito, al fine di attribuire a questa un reato del quale è certo che non è responsabile. Tale consapevolezza può desumersi anche dalla conoscenza di elementi probatori o documentali che escludono la responsabilità della persona denunciata, come nel caso in cui l'agente sia a conoscenza di un titolo che legittima il possesso o la detenzione del bene oggetto della falsa denuncia. Inoltre, la mancata verifica di tali elementi da parte dell'agente, nonostante la disponibilità degli stessi, integra ulteriormente la prova della sua consapevolezza dell'innocenza della persona denunciata. Pertanto, la calunnia sussiste anche quando l'agente, pur essendo a conoscenza di elementi che escludono la responsabilità della persona denunciata, omette di verificarli prima di presentare la falsa denuncia, dimostrando così la sua volontà di attribuire falsamente un reato a chi ne è innocente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO ((omissis)) del 26/05/2 -

Dott. IPPOLITO ((omissis)) SENTE -

Dott. FAZIO ((omissis)) rel. Consigliere N. -

Dott. CITTERIO ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. FIDELBO ((omissis)) N. 42530/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pi. Re. ;

avverso la sentenza del 6 luglio 2009 della Corte di Appello di Venezia;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis)) Fazio;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. D'((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la…

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