La mancata sottoscrizione della sentenza da parte del giudice, pur se involontaria, determina la nullità assoluta e insanabile del provvedimento, equiparabile all'inesistenza, senza che possa ovviarsi con il procedimento di correzione degli errori materiali o con la rinnovazione della pubblicazione da parte dello stesso organo che ha ormai esaurito la sua funzione giurisdizionale. Il requisito della sottoscrizione del giudice, previsto dall'art. 161 c.p.c., costituisce un elemento essenziale della sentenza, la cui assenza comporta l'impossibilità di attribuire il provvedimento al giudice che lo ha emesso, con conseguente esaurimento della sua potestas iudicandi e l'impossibilità di procedere a una nuova deliberazione e redazione della sentenza da parte dello stesso organo giudicante. La nullità derivante dalla mancata sottoscrizione non può essere sanata, neppure attraverso la reiterazione della decisione, in quanto il giudice che ha emesso il provvedimento nullo ha ormai esaurito il suo potere di giudizio, non potendo più riesaminare la questione. Pertanto, la sentenza priva di sottoscrizione del giudice deve essere dichiarata nulla in modo assoluto e insanabile, senza possibilità di rimedio.