Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43841 del 31 ottobre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:43841PEN

Massima

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Il pubblico dipendente che, al fine di ottenere un ingiusto profitto, presenta una falsa attestazione per giustificare la propria assenza dal servizio, integra il reato di tentata truffa aggravata ai danni dell'amministrazione di appartenenza. Ciò in quanto l'induzione in errore della controparte contrattuale, mediante artifici e raggiri, costituisce elemento essenziale della fattispecie di truffa, a prescindere dal momento in cui il documento falso viene prodotto. La condotta fraudolenta del dipendente, volta a eludere i doveri inerenti al rapporto di lavoro e a procurarsi un ingiusto profitto, è sufficiente a configurare il delitto di truffa, anche quando il documento falso sia presentato successivamente all'assenza ingiustificata. Il concorso apparente tra il reato di false attestazioni o certificazioni ex art. 55-quinquies del d.lgs. n. 165/2001 e quello di truffa aggravata ex art. 640 c.p. deve essere escluso, in quanto le due fattispecie non si pongono in rapporto di specialità, ma la seconda assorbe la prima, in ragione della maggiore gravità della condotta fraudolenta e del dolo specifico di ingiusto profitto. Ai fini della configurabilità del tentativo di truffa, rileva l'entità del pregiudizio che la condotta risultava idonea a cagionare secondo un giudizio ex ante, a prescindere dall'effettivo danno patrimoniale subito dall'amministrazione, che ha poi recuperato le somme indebitamente erogate. La particolare tenuità del fatto, ex art. 131-bis c.p., non può essere riconosciuta in presenza di una condotta fraudolenta protratta nel tempo e di un ingiusto profitto di rilevante entità, anche se non effettivamente conseguito. Analogamente, le attenuanti generiche non possono essere concesse in assenza di elementi concreti che dimostrino un comportamento processuale meritevole di particolare indulgenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BELTRANI Sergio - Presidente

Dott. MESSINI D'A. Piero - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria - rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza resa l'11 febbraio 2022 dalla Corte di Appello di Bari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BORSELLINO MARIA DANIELA;
sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. TOCCI Stefano che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
Sentite le conclusioni dell'avv. (OMISSIS) che ha insistito ne…

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