Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 11927 del 2007

ECLI:IT:TARLAZ:2007:11927SENT

Massima

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Il permesso di soggiorno per lavoro subordinato può essere legittimamente rifiutato o revocato nei confronti dello straniero che abbia riportato una condanna penale, salvo che il reato commesso non rientri nelle ipotesi di cui agli artt. 380 e 381 c.p.p. e non comporti il venir meno dei requisiti per l'ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale. Tuttavia, qualora successivamente al rifiuto o alla revoca del permesso di soggiorno, l'Amministrazione competente abbia comunque rilasciato un nuovo permesso di soggiorno allo straniero, il ricorso avverso il precedente provvedimento di diniego deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, non potendo l'annullamento del diniego produrre alcuna utilità per il ricorrente. In tali casi, le spese di giudizio possono essere compensate tra le parti, anche in considerazione dell'ammissione del ricorrente al patrocinio a spese dello Stato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL LAZIO

(Sezione II quater)
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso n. 5225/2006 proposto da Al. Ha., nato in Bi. il (...), rappresentato e difeso (pre((omissis))libera del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Ro. del 14.4.2006 di ammissione al patrocinio a spese dello Stato) dall'avv. An. St. ed elettivamente domiciliato presso il suo studio in Ro., ((omissis)). Mi., n. (...);
contro
il MINISTERO dell'INTERNO in persona del Ministro pro tempore, costituitosi in giudizio, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato presso i cui uffici è ex lege domiciliato in Ro., ((omissis)). Po. n. (...);
la QUESTURA di Ro., in persona del Questore in carica, non costituitasi in giudizio
per l'annullamento
previa sospensiva, del decreto del Questore di Ro. del 20.2.2006, notificato al ricorrente l'11.3.2006, con il…

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