Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13035 del 25 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:13035PEN

Massima

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La confisca di beni per finalità di prevenzione antimafia può essere disposta anche sulla base delle dichiarazioni del proposto, purché adeguatamente riscontrate da elementi fattuali e logici, senza che sia necessario verificare l'effettivo esercizio di poteri di dominio sui beni da parte del proposto o la provenienza illecita dei capitali utilizzati per il loro acquisto, essendo sufficiente che i beni risultino fittiziamente intestati a terzi ma in realtà riconducibili al proposto, soggetto indiziato di appartenenza ad associazione mafiosa. L'impossibilità di giustificare la capacità economica degli intestatari formali costituisce ulteriore elemento di riscontro della riconducibilità dei beni al proposto. La valutazione della credibilità e attendibilità delle dichiarazioni del proposto rientra nell'ambito del libero apprezzamento del giudice di merito, non sindacabile in sede di legittimità se adeguatamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Maria Stefani - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PU. Mi. , nato il giorno (OMESSO);

PU. Sa. , nato il giorno (OMESSO);

avverso il decreto in data 23.5.2008 della Corte d'appello di Palermo, nei confronti di:

GI. AN. , nato il (OMESSO);

Visti gli atti, il provvedimento impugnato, il ricorso e la memoria; Udita la relazione fatta dal Consigliere Dr. DI TOMASSI Maria Stefania;

Lette le richieste del Sostituto Procuratore Generale Dott. Izzo…

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