Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30602 del 23 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:30602PEN

Massima

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La rinuncia all'impugnazione di un provvedimento cautelare, sopravvenuta a seguito della conclusione del procedimento penale con l'applicazione della pena su richiesta delle parti, determina l'inammissibilità del ricorso per cassazione, in quanto viene meno l'interesse all'impugnazione. In tali casi, la Corte di Cassazione dichiara l'inammissibilità del ricorso ai sensi dell'art. 591, comma 1, lett. d) c.p.p., senza pronunciare condanna al pagamento delle spese processuali, in quanto la causa che ha indotto la rinuncia è successiva alla presentazione del ricorso. Il principio di diritto affermato è che la rinuncia all'impugnazione di un provvedimento cautelare, intervenuta a seguito della definizione del procedimento penale con l'applicazione della pena su richiesta, determina l'inammissibilità del ricorso per cassazione per sopravvenuto difetto di interesse, senza condanna alle spese quando la causa della rinuncia è successiva alla proposizione del ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PI. Fi. , nato il (OMESSO);

GU. Fr. , nato il (OMESSO);

avverso l'Ordinanza del 17.12.2008 resa dal Tribunale della Liberta' di Messina;

sentita la Relazione svolta dal Cons. Dott. ((omissis)) Sandrelli;

sentita la Requisitoria del Procuratore Generale nella persona del ((omissis)) che ha concluso per la dichiarazione di inammissibilita' per rinuncia del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCEDIMEN…

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