Cassazione penale Sez. V sentenza n. 51732 del 5 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:51732PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'aggravante di cui all'art. 7 della L. n. 203 del 1991 può essere riconosciuta quando l'imputato si avvale del metodo mafioso per intimidire e condizionare i collaboratori dell'amministratore giudiziario, anche in assenza di una formale iscrizione nel registro degli indagati per il reato di associazione mafiosa. Ciò in quanto il contesto associativo mafioso di riferimento dell'imputato è già noto alle persone offese in ragione della loro qualità di collaboratori dell'amministratore giudiziario incaricato di gestire i beni sottoposti a misura di prevenzione nei confronti dell'imputato e di suo fratello, ritenuti appartenenti al "Clan (OMISSIS)". L'aggravante può quindi essere riconosciuta sulla base di un accertamento in concreto del metodo mafioso utilizzato dall'imputato, anche in assenza di una formale contestazione del reato associativo. Il giudice di merito, nel motivare tale riconoscimento, deve indicare puntualmente gli elementi probatori che dimostrano l'utilizzo del metodo mafioso, come le modalità intimidatorie e arroganti con cui l'imputato si è rivolto alle persone offese, facendo esplicito riferimento al più ampio contesto associativo di cui è parte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - rel. Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/11/2015 della CORTE APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/10/2016, la relazione svolta dal Consigliere ANDREA FIDANZIA;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. FIMIANI Pasquale, ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso. L'avv. per il ricorrente ha chiesto l'annullamento della sentenza impugnata.
RITENUTO IN …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.