Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24881 del 6 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:24881PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione personale, quale la sorveglianza speciale, deve essere fondato su una valutazione oggettiva e attuale della personalità del proposto, desunta da comportamenti e fatti specifici, recenti e sintomatici di una persistente inclinazione a delinquere, che impongano una particolare vigilanza per la tutela della sicurezza pubblica. Tale valutazione non può basarsi esclusivamente su precedenti penali o condotte illecite pregresse, ma richiede l'accertamento di elementi concreti, attuali e significativi della pericolosità sociale del soggetto al momento dell'applicazione della misura, tenendo conto anche di eventuali mutamenti intervenuti nella sua condotta, come l'assunzione di un atteggiamento collaborativo e resipiscente nel procedimento penale a suo carico o l'avvio di un'attività lavorativa stabile, che possano incidere sulla valutazione della persistenza della sua pericolosità. La motivazione del provvedimento che applica la misura di prevenzione deve dare conto in modo puntuale e logico di tali elementi, senza limitarsi a una mera ricostruzione della vicenda giudiziaria pregressa del proposto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M. S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso il decreto n. 86/2011 CORTE APPELLO di CATANIA, del 25/10/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

lette le conclusioni del Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha chiesto annullarsi il provvedimento impugnato con rinvio per nuovo esame.

RITENUTO IN FATTO

1. Con decreto del 25 ottobre 2011 la Corte d'appello di Catania ha rigettato l'appello proposto nell'i…

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