Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17932 del 30 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:17932PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione della prova testimoniale e della credibilità della persona offesa rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il cui apprezzamento non è sindacabile in sede di legittimità se sorretto da motivazione logica e coerente, senza che il ricorrente abbia censurato in modo specifico l'attendibilità delle dichiarazioni. Il giudice di merito può fondare la propria decisione di condanna anche sulla sola testimonianza della persona offesa, senza che sia necessario l'accertamento della disponibilità in capo all'imputato dell'indirizzo email da cui è partita la comunicazione ritenuta intimidatoria, qualora tale elemento risulti comunque ricostruito in maniera logica e coerente sulla base degli altri elementi di prova acquisiti. Il ricorso per cassazione che si limiti a censurare il merito dell'apprezzamento probatorio, senza confrontarsi con il contenuto della motivazione della sentenza impugnata, è inammissibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduar - rel. Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/05/2016 del GIUDICE DI PACE di PERUGIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. EDUARDO DE GREGORIO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, Dott. FIMIANI PASQUALE;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita';
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza impugnata il giudice di pace di Perugia, riconosciute le atte…

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