Tribunale Amministrativo Regionale Piemonte - Torino sentenza n. 214 del 2015

ECLI:IT:TARPIE:2015:214SENT

Massima

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Il difetto di interesse sopravvenuto della parte ricorrente comporta l'improcedibilità del ricorso amministrativo, in quanto la tutela giurisdizionale è accordata solo a chi abbia un interesse attuale e concreto all'annullamento dell'atto impugnato. Il venir meno dell'interesse della parte ricorrente, dichiarato dal suo difensore in sede di udienza pubblica, determina l'impossibilità di proseguire il giudizio, essendo venuto meno il presupposto processuale della legittimazione ad agire. In tali casi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, compensando le spese di lite tra le parti, in considerazione della sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente a coltivare il giudizio. Il principio di economia processuale impone al giudice di non pronunciarsi nel merito della controversia, quando l'interesse all'annullamento dell'atto impugnato sia venuto meno per fatti sopravvenuti, indipendenti dalla volontà delle parti.

Sentenza completa

N. 00993/2012
REG.RIC.

N. 00214/2015 REG.PROV.COLL.

N. 00993/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 993 del 2012, proposto da:
Natali S.r.l., rappresentata e difesa dagli avv.ti Alessandra Orrico, Stefano Bottacchi, Cristina Roggia, con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Cristina Roggia in Torino, Via S. Agostino, 12;

contro

Istituto Tecnico Industriale Omar - Novara; Ministero dell'Istruzione dell'Universita' e della Ricerca, rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato, domiciliata in Torino, corso Stati Uniti, 45;

nei confronti di

Idra S.r.l., rappresentata e difesa dagli avv.ti Emanuele Balbo Di Vinadio, Giordano Balossi, con d…

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