Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19676 del 13 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:19676PEN

Massima

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Il turbamento della regolarità di un servizio pubblico, ai fini dell'integrazione del delitto di cui all'art. 340 c.p., richiede la concreta e oggettiva alterazione del funzionamento dell'ufficio o servizio, tale da incidere sulla sua complessiva operatività ed efficienza, non essendo sufficiente il mero disturbo o disagio soggettivamente percepito dal personale o dall'utenza. La condotta dell'agente, ancorché reiterata e sistematica, deve quindi produrre un effettivo pregiudizio alla regolarità del servizio, apprezzabile non solo in base a valutazioni soggettive, ma anche in relazione all'alterazione dello "standard usuale" di operatività dell'ufficio. Il dolo eventuale è sufficiente ai fini della configurabilità del reato, purché la condotta sia idonea a causare concretamente l'alterazione del funzionamento del servizio pubblico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. LEO Guglielmo - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il giorno (OMISSIS);

avverso la sentenza 14 giugno 2013 della Corte di appello di Messina.

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso.

Udita la relazione fatta dal ((omissis)).

Sentito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale dott. CESQUI Elisabetta che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) ricorre, a mezzo del suo difensore, avverso l…

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