Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, si appropria delle somme di denaro che i cittadini gli hanno versato per l'espletamento di pratiche amministrative, omettendone il dovuto versamento agli uffici competenti e falsificando in parte la relativa documentazione pubblica, integra i reati di peculato e di falsità ideologica in atto pubblico, essendo irrilevanti ai fini della configurabilità di tali fattispecie delittuose le modalità di esecuzione della condotta illecita, quali il collegamento con il particolare procedimento di iscrizione, trascrizione e annotazione dei trasferimenti di proprietà di autoveicoli, l'assenza di un concreto danno per l'amministrazione pubblica o la parziale restituzione delle somme indebitamente trattenute. In tali casi, sussiste il concreto e attuale pericolo di reiterazione della condotta criminosa, in ragione della propensione a delinquere manifestata dall'indagato, che giustifica l'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, a prescindere dalla possibilità di accedere nuovamente al sistema informatico dello Sportello Telematico dell'Automobilista.