Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35626 del 27 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:35626PEN

Massima

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Il sequestro probatorio di beni non costituenti il corpo del reato è legittimo solo se sorretto da adeguata motivazione in ordine alla finalità perseguita per l'accertamento dei fatti, essendo necessario che emerga un concreto nesso di pertinenzialità tra i beni sequestrati e l'attività delittuosa ipotizzata, senza che possa essere sufficiente una mera astratta riferibilità degli stessi all'ipotesi accusatoria. Il giudice del riesame, nel valutare la legittimità del sequestro, deve limitarsi a verificare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, senza poter effettuare una valutazione di merito del compendio probatorio, la quale è riservata al giudice del dibattimento. Pertanto, il provvedimento di annullamento del sequestro è legittimo ove il giudice del riesame abbia adeguatamente motivato l'insussistenza, allo stato, di validi e concreti indizi a carico dell'indagato, senza che possa essere sindacata in sede di legittimità la valutazione di merito effettuata, se scevra da vizi logici e giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI FIRENZE;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 282/2012 TRIB. LIBERTA' di FIRENZE, del 02/01/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

sentite le conclusioni del PG Dott. MAZZOTTA Gabriele il quale ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza deliberata il 2 gennaio 2013 il Tribu…

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