Il Comune può legittimamente subordinare l'esercizio di un'attività di rimessaggio e parcheggio di autoveicoli alla compatibilità con la destinazione urbanistica dell'area, anche in assenza di opere edilizie, in quanto la destinazione a parcheggio costituisce una specifica zonizzazione della pianificazione urbanistica che deve essere prevista dallo strumento urbanistico. L'attività di parcheggio non può essere equiparata alle "attività economiche", "attività di servizio usi di tipo diffusivo" o "attrezzature pubbliche o di uso collettivo" compatibili con la destinazione di "spazi aperti, come piazze, slarghi, luoghi di aggregazione sociale" prevista per l'area in questione, in quanto la gestione di un parcheggio si risolve nella mera tolleranza dello stazionamento di veicoli, priva del dinamismo e della produzione di utilità economica tipici delle attività economiche. Inoltre, l'uso a parcheggio risulta inconciliabile con la preordinazione dell'area a luogo di incontro e aggregazione civica. Pertanto, il Comune può legittimamente negare l'autorizzazione all'attività di parcheggio in un'area destinata dal piano urbanistico a spazio aperto e di aggregazione sociale, anche in presenza di situazioni analoghe di tolleranza di destinazioni d'uso difformi, in quanto la legittimità dell'azione amministrativa non può essere inficiata dall'eventuale illegittimità compiuta in altre situazioni.