Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20108 del 20 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:20108PEN

Massima

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Il reato di contraffazione di marchi, di cui all'art. 474 c.p., è diretto a tutelare la pubblica fede, intesa come il legittimo affidamento dei cittadini nei marchi e segni distintivi, a prescindere dall'effettiva idoneità della condotta a trarre in inganno i potenziali acquirenti. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che l'inganno consegua il risultato sperato dall'agente, essendo sufficiente la mera messa in commercio di prodotti con marchi contraffatti, anche qualora la contraffazione risulti essere grossolana e le modalità di vendita rendano palese la natura contraffatta dei beni. La fattispecie delittuosa integra, infatti, un reato di pericolo, per la cui realizzazione non è richiesto l'effettivo inganno degli acquirenti, essendo sufficiente la mera idoneità della condotta a ledere il bene giuridico tutelato, ovvero la pubblica fede nei marchi e segni distintivi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di CAMPOBASSO;

nei confronti di:

1) DI. IB. AM., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 19/05/2006 TRIBUNALE di CAMPOBASSO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SCALERA VITO;

Udito il Procuratore Generale, in persona del Sostituto Dott. ((omissis))…

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