Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 32755 del 27 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:32755PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno può essere legittimamente applicata sulla base della pericolosità sociale del soggetto, desunta dalla sussistenza di precedenti penali per reati gravi, anche se commessi durante il periodo di affidamento in prova ai servizi sociali. In sede di ricorso per cassazione avverso il provvedimento che dispone tale misura, non è ammesso dedurre il vizio di motivazione, essendo consentito unicamente denunciare la violazione di legge. Pertanto, il giudice di legittimità non può sindacare la logicità e la completezza della motivazione adottata dai giudici di merito, salvo il caso in cui si riscontri l'assenza o la mera apparenza della motivazione stessa, configurando così una nullità ai sensi dell'art. 125 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - rel. Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 22/01/2016 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PIERLUIGI DI STEFANO;
lette le conclusioni del PG Dott. DI LEO GIOVANNI, che ha chiesto dichiararsi il ricorso inammissibile.
MOTIVI DELLA DECISIONE
(OMISSIS) impugna, per violazione della L. n. 1423/256 nonche' per carente ed illogica motivazione risultante dal testo del provvedimento, il decreto della Corte di Appello di Reggio C…

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