Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12907 del 5 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:12907PEN

Massima

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Il giudice che ha precedentemente applicato una misura di prevenzione personale o patrimoniale nei confronti di un soggetto non è, di per sé, incompatibile per la trattazione del successivo procedimento penale a carico dello stesso soggetto, salvo che non emerga in concreto una situazione di pregiudizio per l'imparzialità del giudice, derivante da una valutazione di merito sullo stesso fatto e nei confronti del medesimo imputato. L'applicazione di una misura di prevenzione non costituisce elemento costitutivo del reato di intestazione fittizia o di fraudolento trasferimento di beni, essendo sufficiente che le condotte siano finalizzate ad eludere le disposizioni in materia di prevenzione patrimoniale. Inoltre, la sola affermazione della sussistenza di un'associazione mafiosa nel procedimento di prevenzione non comporta automaticamente la valutazione della partecipazione dell'imputato al sodalizio nel successivo processo penale, essendo necessaria una specifica valutazione in tal senso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMESSO) N. IL (OMESSO);

2) (OMESSO) N. IL (OMESSO)

avverso l'ordinanza n. 13/2011 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 16/04/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;

lette le conclusioni del PG Dott. Riello L., che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con provvedimento in data 16.4.2011 ia Corte di appello di Reggio Calabria ha pronunciato l'inammissibilita' d…

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