Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: L'appello è inammissibile quando l'atto di impugnazione si limita a riproporre i motivi di opposizione già dedotti in primo grado, senza effettuare alcuna specifica contestazione alla ricostruzione giuridica e alla ratio decidendi adottata dal giudice di prime cure. L'appellante, ai sensi dell'art. 342 c.p.c., ha l'onere di individuare puntualmente i passaggi argomentativi della sentenza impugnata che intende censurare, formulando le ragioni di dissenso rispetto al percorso logico-giuridico seguito dal primo giudice, in modo da esplicitare l'idoneità di tali ragioni a determinare la modifica della decisione. Il mero richiamo alle argomentazioni già svolte in primo grado, senza una puntuale critica alla motivazione della sentenza, non è sufficiente a rendere ammissibile l'appello, il quale deve contenere una specifica e qualificata contestazione della ratio decidendi adottata dal giudice di prime cure.