Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8024 del 19 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:8024PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato sussiste quando più soggetti, con coscienza e volontà, contribuiscono consapevolmente e volontariamente alla realizzazione di un fatto penalmente rilevante, anche attraverso condotte di natura diversa, purché siano tra loro causalmente connesse e dirette alla realizzazione del medesimo risultato delittuoso. La valutazione della sussistenza del concorso di persone nel reato è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, il quale deve verificare, sulla base di un complessivo esame degli elementi probatori acquisiti, se la condotta del concorrente, anche se non materialmente esecutiva, sia stata comunque determinante per la realizzazione del fatto criminoso. Il giudice di legittimità non può sindacare tale valutazione, se non quando risulti viziato il discorso giustificativo sulla capacità dimostrativa degli elementi di prova, essendo preclusa in sede di legittimità una mera rivalutazione del materiale probatorio. Inoltre, il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato dalla Corte di merito sulla base della particolare gravità del fatto e della personalità dell'imputato, desunta anche da precedenti condanne per reati della stessa indole.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetani - Presidente

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO G. - rel. Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 30/06/2011 della Corte d'appello di L'Aquila R.G. 2291/2006;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione svolta dal ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Procuratore generale, Dr. MAZZOTTA Gabriele, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 30/06/2011, la Corte d&…

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