Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45156 del 4 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:45156PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene quale "cosa pertinente al reato" ai sensi dell'art. 321 c.p.p. comma 3-bis, è legittimo solo quando il nesso strumentale tra il bene e il reato non sia meramente occasionale, ma presenti i caratteri della specificità, stabilità e indissolubilità funzionale, tali da renderlo elemento inscindibile e necessario per la commissione del reato contestato. Il provvedimento cautelare deve inoltre essere sorretto dai requisiti della concretezza e attualità del "periculum" di reiterazione o prosecuzione dell'attività criminosa, non essendo sufficiente un mero nesso di pertinenzialità occasionale tra il bene e il reato. In assenza di tali presupposti, il sequestro preventivo deve essere annullato per difetto di motivazione in ordine ai presupposti di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. PRESTIPINO Giovanni - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. CAMPANILE Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

IN. GR. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 10/07/2008 TRIB. LIBERTA' di AGRIGENTO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. CAPOZZI RAFFAELE;

lette/sentite le conclusioni del P.G., Dr. CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

con ordinanza del 10.7.08, il Tribunale di Agrigento ha respinto l'appello proposto, ex articolo 324 c…

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