Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28560 del 16 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:28560PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato implica la combinazione di diverse volontà finalizzate alla produzione dello stesso evento, sicché ciascun compartecipe è chiamato a rispondere sia degli atti compiuti personalmente, sia di quelli compiuti dai correi nei limiti della concordata impresa criminosa. Pertanto, quando l'attività del compartecipe si sia estrinsecata e inserita con efficienza causale nel determinismo produttivo dell'evento, fondendosi indissolubilmente con quella degli altri, l'evento verificatosi è da considerare come l'effetto dell'azione combinata di tutti i concorrenti, anche di quelli che non hanno posto in essere l'azione tipica del reato. In tale contesto, il coefficiente psichico necessario per l'imputazione delle aggravanti non si identifica con il dolo, essendo sufficiente che la circostanza che aggrava la condotta sia, in alternativa, conosciuta, ignorata per colpa o ritenuta inesistente per errore determinato da colpa. Inoltre, la concessione delle attenuanti generiche deve essere fondata sull'accertamento di situazioni idonee a giustificare un trattamento di speciale benevolenza in favore dell'imputato, mentre il giudice di merito, nel motivare il diniego, non deve necessariamente prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti o rilevabili dagli atti, essendo sufficiente che egli faccia riferimento a quelli da lui ritenuti decisivi o comunque rilevanti. Infine, la graduazione della pena, in tutte le sue componenti, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui esercizio è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di mero arbitrio o di ragionamento illogico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta da:

Dott. BELTRANI Sergio - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Relatore

Dott. LEOPIZZI Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sui ricorsi proposti nell'interesse di
Mo.Gi., nato a P il (Omissis);
Cr.Ga., nato a P il (Omissis);
contro la sentenza della Corte d'Appello di Trieste del 24.11.2023;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilità dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 9.3.2023 il GUP di Palermo, procedendo con giudizio abbreviato, aveva riconosciuto Mo.Gi. e Cr.Ga. responsabili, in concorso …

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