Il porto di un coltello a serramanico, rientrante nella prima categoria di oggetti di cui all'art. 4, comma 2, della L. n. 110 del 1975, costituisce reato alla sola condizione che avvenga "senza giustificato motivo", senza che sia necessario accertare l'ulteriore requisito della sua concreta idoneità offensiva. Il giustificato motivo, rilevante ai fini dell'esclusione della punibilità, deve sussistere al momento del fatto e non può essere dedotto a posteriori dall'imputato o dalla sua difesa. Tuttavia, la valutazione della particolare tenuità del fatto ai sensi dell'art. 131-bis c.p. richiede una più ampia e complessa analisi delle modalità della condotta, del grado di colpevolezza e dell'entità del danno o del pericolo, non coincidente con la mera lieve entità del fatto prevista dalla citata legge speciale. Pertanto, il giudice è tenuto a esaminare espressamente la richiesta di applicazione dell'istituto di cui all'art. 131-bis c.p., motivando adeguatamente la propria decisione in merito.