Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, nell'esaminare il ricorso proposto dall'Associazione Assosharing avverso l'avviso pubblicato da Roma Capitale per l'individuazione di operatori interessati a svolgere il servizio di bike sharing a pedalata assistita a flusso libero sul territorio comunale, ha dichiarato il ricorso improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse ad agire. Tale pronuncia si fonda sui seguenti principi giuridici: 1. L'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse ad agire si verifica quando, dall'ipotetico accoglimento del ricorso, la parte ricorrente non potrebbe ritrarre alcuna utilità. Nel caso di specie, la ricorrente e le società intervenute hanno dichiarato la sopravvenuta carenza di interesse, non essendo state in grado di soddisfare i requisiti tecnici previsti dal bando impugnato, come emerso dalla verificazione tecnica disposta dal Tribunale. 2. L'atto di intervento ad adiuvandum segue per sua struttura ontologica le sorti processuali del ricorso principale, essendo necessariamente accessorio ad esso e seguendone lo svolgimento e la sorte. 3. In presenza di peculiarità dei fatti oggetto di causa, il Tribunale può disporre la compensazione delle spese di lite, in deroga al principio della soccombenza. 4. La liquidazione del compenso in favore degli ausiliari del Giudice Amministrativo, come il verificatore, non è vincolata ai parametri di cui al D.M. n. 140/2012, ma è rimessa al prudente apprezzamento del Giudice, tenuto conto dell'impegno connesso all'accertamento, dell'attività effettivamente svolta e dell'esaustività della relazione depositata.