Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 46757 del 3 dicembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:46757PEN

Massima

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Il vincolo associativo di stampo mafioso, anche se non espressamente manifestato, può integrare l'aggravante del metodo mafioso nel delitto di estorsione quando la persona offesa sia stata costretta a subire le richieste estorsive per il solo fatto di essere a conoscenza della caratura criminale e dell'appartenenza dell'autore a un sodalizio mafioso, in quanto tale circostanza è idonea a suscitare nella vittima il timore dell'incontrastabilità e dell'ineluttabilità degli scopi del gruppo criminale. Ai fini della configurabilità del reato continuato, non è sufficiente la mera identità o analogia dei reati commessi, né la loro riconducibilità ad un unico contesto delittuoso o ad una medesima finalità criminosa, essendo invece necessario che gli episodi illeciti siano il frutto di un'originaria ideazione e determinazione volitiva unitaria, dimostrata da specifici elementi probatori che ne comprovino la progettazione ab origine nelle sue caratteristiche essenziali. L'adesione ad un'associazione per delinquere non costituisce di per sé prova dell'unicità di disegno criminoso tra i reati commessi per il perseguimento degli scopi associativi, in quanto il programma associativo è distinto dal disegno criminoso la cui unicità è presupposto essenziale per la configurabilità della continuazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 19/05/2011 della Corte di appello di Caltanissetta;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Ercole Aprile;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. MURA Antonio, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' dei ricorsi;

uditi per gli imputati l'avv. (OMIS…

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