Il principio di irretroattività della legge amministrativa, sancito dall'art. 11 delle disposizioni sulla legge in generale e riconosciuto a livello costituzionale negli artt. 25 e 53 Cost., impone che la valutazione della legittimità di un abuso edilizio debba essere effettuata sulla base della normativa vigente al momento della sua realizzazione, e non di quella successivamente intervenuta. Pertanto, l'applicazione di un vincolo paesaggistico o ambientale apposto successivamente all'esecuzione dell'abuso non può ostare alla sanatoria dello stesso, in quanto ciò comporterebbe una inammissibile retroattività della disciplina regionale. Tuttavia, tale principio non impedisce all'amministrazione di esercitare la propria funzione applicando la legge vigente al momento del provvedimento, in ossequio al principio del tempus regit actum, secondo cui la pubblica funzione deve essere esercitata in conformità alla normativa in vigore al momento del suo concreto svolgimento. Pertanto, la normativa regionale che attribuisce rilievo ai vincoli sopravvenuti non è da considerarsi retroattiva, ma semplicemente espressione di tale principio, come confermato dalla giurisprudenza costituzionale.