Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17757 del 27 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:17757PEN

Massima

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Il falso materiale commesso dal privato, mediante l'utilizzo di documenti falsi, integra il reato di cui agli articoli 476 e 482 c.p., anche quando tale condotta sia finalizzata all'immatricolazione di un veicolo presso la Motorizzazione Civile, in concorso con il reato di cui agli articoli 48 e 479 c.p. commesso dal pubblico ufficiale che, ingannato dalla falsità, procede all'immatricolazione. La responsabilità penale dell'imputato può essere affermata sulla base di un unico elemento indiziario, quale il rinvenimento nella pratica di immatricolazione di una patente di guida recante la sua fotografia, purché tale elemento sia valutato unitamente a tutti gli altri indizi acquisiti e conduca a una conclusione logica e coerente. La congruità della pena inflitta deve essere valutata alla luce dei criteri di cui all'articolo 133 c.p., senza che rilevi un mero errore terminologico nella motivazione, laddove risulti comunque che le circostanze attenuanti generiche siano state correttamente considerate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PR. GI. n. il (OMESSO);

avverso SENTENZA del 31 ottobre 2008 della CORTE APPELLO di LECCE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. COLONNESE Andrea;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GALASSO Aurelio che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

La Corte d'appello di Lecce con sent…

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