Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana sentenza n. 679 del 2024

ECLI:IT:CGARS:2024:679SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di un manufatto edilizio abusivo deve essere emanato dal Comune senza alcuna rilevanza del decorso del tempo, in quanto la presenza del manufatto comporta una lesione permanente ai valori tutelati dalla Costituzione, e l'eventuale connivenza o mancata conoscenza della sua esistenza da parte degli organi comunali non incide sul dovere di disporne la demolizione. Tuttavia, in caso di sequestro penale del bene, il Comune, una volta acquisita notizia della cessazione del sequestro, deve notificare nuovamente l'ordinanza di demolizione già in precedenza adottata all'interessato, concedendogli un nuovo termine per l'eventuale ottemperanza, non potendosi ritenere automatica l'ottemperanza all'ordine di demolizione una volta che il bene sia ritornato nella disponibilità del proprietario. L'ordine di demolizione, infatti, rinviene la propria disciplina nell'art. 31 del d.P.R. n. 380 del 2001, che prevede l'ingiunzione al proprietario e al responsabile dell'abuso di rimozione o demolizione, senza necessità di preventiva comunicazione di avvio del procedimento ai sensi degli artt. 7 e ss. della legge n. 241 del 1990, in quanto la natura vincolata di tale provvedimento esclude tale adempimento. Inoltre, la mancata comunicazione di avvio del procedimento non inficia la validità dell'ordine di demolizione, in quanto la partecipazione del privato sarebbe stata comunque ininfluente, non essendo ipotizzabile un esito diverso.

Sentenza completa

Pubblicato il 20/08/2024

N. 00679/2024REG.PROV.COLL.

N. 00756/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA PER LA REGIONE SICILIANA

Sezione giurisdizionale

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 756 del 2022, proposto dai signori -OMISSIS- rappresentati e difesi dall'avv. Pasquale Mogavero, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Palermo, via Sferracavallo n. 146/A;

contro

il Comune di Palermo, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avv. Anna Maria Impinna, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Palermo, piazza Marina 39;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sic…

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