Cassazione penale Sez. VI ordinanza n. 2995 del 25 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:2995PEN

Massima

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Il consenso dell'imputato nel rito del patteggiamento non richiede ulteriori accertamenti sulla capacità di intendere e di volere, essendo sufficiente il richiamo all'articolo 129 c.p.p. nella motivazione della sentenza per ritenere che il giudice abbia verificato ed escluso la presenza di cause di proscioglimento, salvo che non emergano evidenti elementi di fatto che inducano a ritenere sussistente un radicale travisamento dei fatti tale da assumere rilevanza ai fini della qualificazione giuridica della condotta. Inoltre, il ricorso per cassazione per motivi attinenti all'espressione della volontà dell'imputato nel rito del patteggiamento, a pena di inammissibilità, deve contenere la specifica indicazione degli atti o delle circostanze che hanno determinato il vizio, senza che tale rilievo possa essere determinato dalla mera età anagrafica dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia - rel. Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 30/07/2020 del GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di MILANO;
udita la relazione svolta dal Consigliere EMILIA ANNA GIORDANO.
FATTO E DIRITTO
1. (OMISSIS) chiede l'annullamento della sentenza indicata in epigrafe con la quale, a sua richiesta, gli e' stata applicata la pena di anni due di reclusione per i reati di cui agli articoli 572 e 582 c.p..
2. Denuncia vizio di violazione di legge per la erronea qualificazione del fatto e pe…

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