Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26055 del 12 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:26055PEN

Massima

Il reato di falsità materiale in atti pubblici, di cui agli artt. 477 e 482 c.p., si configura quando l'agente forma un documento falso, come una patente di guida, apponendovi la propria fotografia e generalità, a prescindere dal luogo di formazione del documento. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessario accertare il radicamento dell'imputato sul territorio italiano, essendo sufficiente la formazione del documento falso, anche all'estero. Inoltre, la grossolanità della falsificazione non esclude la sussistenza del reato, purché il documento abbia le caratteristiche essenziali del documento originale falsificato. Il giudice di legittimità è vincolato ai motivi di impugnazione dedotti in appello, non potendo esaminare questioni non prospettate in tale sede, salvo quelle rilevabili d'ufficio in ogni stato e grado del giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria T - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/02/2018 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BELMONTE MARIA TERESA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. DI LEO GIOVANNI;
Il Proc. Gen. conclude per il rigetto.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 23 febbraio 2018 la Corte di Appello di Firenze confermava la decisione del Tribunale di Pi…

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