Tribunale Amministrativo Regionale Calabria - Catanzaro sentenza n. 1683 del 2018

ECLI:IT:TARCZ:2018:1683SENT

Massima

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La pubblica amministrazione, nell'ambito dei procedimenti finalizzati all'adozione di misure di prevenzione antimafia, può legittimamente valutare i rapporti di parentela tra i titolari, soci, amministratori e direttori generali di un'impresa e soggetti affiliati, organici o contigui alle associazioni mafiose, in quanto tali relazioni, per la loro natura, intensità o altre caratteristiche concrete, possono far ritenere, secondo un giudizio di probabilità, che l'impresa sia sottoposta a conduzione collettiva e regia familiare, ovvero che le sue decisioni possano essere influenzate, anche indirettamente, dalla criminalità organizzata attraverso il nucleo familiare. In tali contesti sociali, caratterizzati dalla pervasività del fenomeno mafioso, all'interno della famiglia può verificarsi una "influenza reciproca" di comportamenti e possono sorgere legami di cointeressenza, solidarietà, copertura o soggezione, che giustificano l'adozione di misure interdittive, anche in assenza di precedenti penali a carico dei singoli soggetti, qualora emergano circostanze obiettive, come la convivenza, la cointeressenza di interessi economici o il coinvolgimento nei medesimi fatti, idonee a far presumere il condizionamento dell'attività d'impresa da parte della criminalità organizzata. In tali ipotesi, l'adozione di provvedimenti inibitori delle attività contrattuali con la pubblica amministrazione e di quelle in senso lato autorizzatorie non è manifestamente irragionevole, in quanto il legislatore, a fronte di un tentativo di infiltrazione mafiosa, ha previsto l'adozione di un'informazione antimafia interdittiva che produce effetti anche sulla comunicazione antimafia, vincolando l'amministrazione all'adozione di provvedimenti negativi.

Sentenza completa

Pubblicato il 03/10/2018

N. 01683/2018 REG.PROV.COLL.

N. 00539/2017 REG.RIC.

N. 01050/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 539 del 2017, proposto da
-OMISSIS-, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo Studio del primo, in Catanzaro, al corso Mazzini, n. 74;

contro

Ministero dell'Interno, in persona del Ministro in carica, Prefettura U.T.G. di Crotone, in persona del Prefetto in carica, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Catanzaro, domiciliati presso gli uffici di questa, in Catanzaro, alla via G. da Fiore, n. 34;

sul ricorso numero di …

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