Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19236 del 9 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:19236PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti si configura quando vi sia un vincolo associativo caratterizzato da una adeguata continuità dei contatti tra i sodali, un programma associativo indeterminato destinato a superare il quadro delle singole e atomistiche importazioni immediatamente programmate, nonché una struttura logistica e soggettiva definita dalla presenza di ruoli assolutamente delineati nella piena consapevolezza reciproca del comune intento illecito che caratterizza le diverse condotte. Ai fini della configurabilità del reato non è necessaria la prova di contatti con tutti gli altri associati, essendo sufficiente la dimostrazione della partecipazione all'associazione e della consapevolezza del ruolo svolto all'interno della stessa. Inoltre, la brevità dell'arco temporale di operatività dell'associazione non esclude la sussistenza del reato, purché vi sia la prova della stabilità e organizzazione della struttura criminale. Anche il tentativo di importazione di sostanze stupefacenti, pur non essendo stato portato a termine, integra il reato di cui all'art. 73 del D.P.R. 309/1990, essendo sufficiente la messa in atto di atti idonei diretti in modo non equivoco a commettere il delitto, anche se l'evento non si verifica per cause indipendenti dalla volontà dell'agente. La responsabilità penale può essere affermata sulla base di intercettazioni telefoniche, anche se relative a utenze estere, purché l'attività di intercettazione e registrazione delle conversazioni sia stata compiuta interamente sul territorio nazionale, senza necessità di rogatoria internazionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 680/2007 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 19/02/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 29/01/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. BENEDETTO PATERNO' RADDUSA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per il rigetto dei ricorsi.

OSSERVA

1. (OMISSIS) e (OMISSIS), con un …

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