Il piano per insediamenti produttivi (P.I.P.), previsto dall'art. 27 della legge n. 865/1971, oltre alla finalità di pianificazione urbanistica, possiede anche una funzione di politica economica, volta ad incentivare le imprese offrendo loro, a prezzo "politico", le aree occorrenti per il loro insediamento, previa espropriazione ed urbanizzazione. Tuttavia, l'adozione del P.I.P. deve essere puntualmente motivata con riferimento alle esigenze di pubblico interesse che ne connotano la ratio legis, come l'incentivo all'iniziativa economica, l'aumento della produttività, la creazione di nuovi posti di lavoro, dimostrando la sua idoneità ad apportare un incremento di ricchezza per l'intero sistema economico locale. Il P.I.P. ha efficacia per dieci anni e valore di dichiarazione di pubblica utilità; pertanto, in mancanza di una valida dichiarazione di pubblica utilità, la realizzazione delle opere di urbanizzazione necessarie per l'attuazione del piano risulta illegittima. Inoltre, la delibera di approvazione del progetto di un'opera pubblica produce gli effetti della dichiarazione di pubblica utilità, ai sensi degli artt. 12 d.p.r. n. 327/2001, solo ove questa sia conforme alle prescrizioni dello strumento urbanistico generale vigente.