Il provvedimento amministrativo che incide su situazioni giuridiche soggettive consolidate deve essere adeguatamente motivato, nel rispetto del principio di trasparenza e buon andamento dell'azione amministrativa. L'amministrazione, nell'esercizio della propria discrezionalità, è tenuta a valutare attentamente gli interessi coinvolti e a bilanciare le diverse posizioni, al fine di adottare una decisione proporzionata e ragionevole. Il mancato esercizio di tale dovere di ponderazione e di adeguata motivazione del provvedimento può comportare l'annullamento dello stesso per violazione di legge. L'amministrazione deve, inoltre, garantire il contraddittorio e il diritto di difesa degli interessati, consentendo loro di partecipare al procedimento e di far valere le proprie ragioni. Il giudice amministrativo, nel sindacare la legittimità dell'atto, verifica la correttezza dell'istruttoria, la logicità e la congruità della motivazione, nonché il rispetto dei principi di imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa. Qualora l'amministrazione non abbia adeguatamente motivato il provvedimento o non abbia correttamente bilanciato gli interessi in gioco, il giudice può annullare l'atto per violazione di legge. Il principio di tutela dell'affidamento e della certezza dei rapporti giuridici impone, inoltre, all'amministrazione di agire con coerenza e di non adottare provvedimenti in contrasto con situazioni giuridiche consolidate, salvo che non vi siano sopravvenute esigenze di interesse pubblico prevalente, adeguatamente motivate.