Il condono edilizio previsto dall'art. 32, comma 27, lett. d) della legge n. 326 del 2003 non è applicabile alle opere edilizie realizzate abusivamente su immobili soggetti a vincoli paesaggistici, qualora le stesse risultino in contrasto con le norme urbanistiche e le prescrizioni degli strumenti urbanistici vigenti. Infatti, la non conformità alle norme urbanistiche e alle previsioni degli strumenti urbanistici della nuova costruzione abusivamente realizzata in area vincolata costituisce di per sé motivo di esclusione della relativa condonabilità, in quanto il meccanismo del condono previsto dalla citata disposizione normativa si avvicina all'istituto dell'accertamento di conformità di cui all'art. 36 del D.P.R. n. 380 del 2001. Pertanto, ai fini della sanatoria di un manufatto realizzato abusivamente in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, è necessario che lo stesso risulti conforme non solo alle norme urbanistiche, ma anche alle prescrizioni degli strumenti urbanistici vigenti, condizione questa che costituisce una novità rispetto alle precedenti leggi sul condono edilizio e che può operare disgiuntamente rispetto all'assenza di vincoli sull'immobile. La mancanza di una delle suddette condizioni, ovvero la non conformità alle norme urbanistiche e agli strumenti urbanistici, determina l'insuscettibilità alla sanatoria del manufatto abusivo, a prescindere dalla sussistenza o meno di vincoli sull'immobile.