Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 48816 del 17 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:48816PEN

Massima

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Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articolo 73, prevede una fattispecie di lieve entità per i fatti di detenzione di sostanze stupefacenti, la cui configurabilità richiede la valutazione di molteplici parametri, quali la quantità e qualità delle sostanze, i mezzi, le modalità e le circostanze dell'azione. Ove uno di tali indici risulti negativamente assorbente, ogni altra considerazione resta priva di incidenza sul giudizio, con la conseguenza che la fattispecie di lieve entità non può essere riconosciuta in caso di detenzione di sostanze di diversa tipologia, a prescindere dal dato quantitativo, in quanto tale condotta è indicativa della capacità dell'agente di procurarsi stupefacenti eterogenei e, pertanto, di rifornire una platea ampia e variegata di consumatori, arrecando così un danno non tenue al bene della salute pubblica tutelato dalla norma incriminatrice. Il divario sanzionatorio tra la fattispecie di cui al comma 1 e quella di cui al comma 5 del medesimo articolo 73 trova giustificazione nelle diverse caratteristiche oggettive delle due ipotesi e nella differente gravità dell'aggressione al medesimo bene giuridico, senza che ciò possa ritenersi in contrasto con i principi di ragionevolezza, proporzionalità e uguaglianza, atteso che la disciplina in esame lascia adeguati spazi alla discrezionalità del giudice per modulare la risposta punitiva in relazione a tutte le peculiarità della fattispecie concreta. Inoltre, la legittimità del trattamento sanzionatorio previsto dal combinato disposto dei commi 1 e 5 dell'articolo 73 è stata affermata dalla Corte Costituzionale anche in relazione agli obblighi derivanti dall'ordinamento dell'Unione Europea, in quanto la decisione quadro 2004/757/GAI si limita a richiedere che il legislatore nazionale fissi i massimi edittali al di sopra di determinate soglie minime, senza imporre una specifica differenziazione del trattamento sanzionatorio in base al tipo di sostanza stupefacente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BLAIOTTA Rocco M. - Presidente

Dott. GIANNITI Pasquale - rel. Consigliere

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. CAPPELLO Gabriella - Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3196/2015 del 03/12/2015 della Corte di appello di Torino;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa FODARONI ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Torino con la sentenza impugna…

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