Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27689 del 14 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:27689PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di conferma della custodia cautelare in carcere, afferma che la scelta e la valutazione delle fonti di prova rientrano tra i compiti istituzionali del giudice di merito e sfuggono al controllo del giudice di legittimità se adeguatamente motivate e immuni da errori logico-giuridici. Il ricorso per cassazione che deduca l'insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e l'assenza delle esigenze cautelari è accoglibile solo se denuncia la violazione di specifiche norme di legge ovvero la manifesta illogicità della motivazione, ma non quando propone una diversa valutazione delle circostanze esaminate dal giudice di merito. Pertanto, in assenza di tali vizi, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile per manifesta infondatezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. AGRO' Antonio S. - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMESSO), nato il (OMESSO);

avverso l'ordinanza 13 dicembre 2010 del Tribunale del riesame di Reggio Calabria, che ha confermato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 15 novembre 2010 dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria per il reato ex articolo 416 bis cod. pen.;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

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