Cassazione penale Sez. II sentenza n. 44524 del 4 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:44524PEN

Massima

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Il decorso del tempo e il corretto comportamento processuale dell'imputato, in assenza di ulteriori elementi concreti e specifici idonei a dimostrare il venir meno delle esigenze cautelari, non sono di per sé sufficienti a giustificare la revoca della misura cautelare personale applicata. Ai fini della valutazione del pericolo di reiterazione del reato, il giudice deve considerare tutti gli elementi di fatto rilevanti, senza limitarsi al mero trascorrere del tempo o all'osservanza delle prescrizioni, ma verificando l'effettiva cessazione della pericolosità sociale dell'imputato attraverso l'analisi di ulteriori fattori sintomatici di un concreto mutamento della situazione originariamente valutata. La motivazione del provvedimento cautelare deve dare conto in modo puntuale e logico delle ragioni per le quali permangono o sono venute meno le esigenze cautelari, senza potersi fondare su valutazioni apodittiche o sganciate da elementi fattuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - rel. Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 514/2015 TRIB. LIBERTA' di MILANO, del 19/05/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VERGA GIOVANNA;
sentite le conclusioni del PG Dott. D'AMBROSIO Vito, che ha chiesto il rigetto.
RITENUTO IN FATTO
Con ordinanza in data 19 maggio 2015 il Tribunale del Riesame di Milano confermava l'ordinanza del locale Tribunale che in data 20 aprile 2015 aveva rigettato l'istanza di revoca della misura cautelare dell&…

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