Il ricorso proposto dal sig. Carmine Ferrara avverso il decreto dirigenziale n. 348/2010 di proroga del termine di conclusione dei procedimenti espropriativi ex ordinanza n. 3501/2004 deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto la vicenda è stata definita in via transattiva tra le parti, rendendo così completamente certa e definitiva l'inutilità della pronuncia giurisdizionale. La sopravvenuta definizione della controversia in via transattiva, con il consenso di tutte le parti, comporta la compensazione delle spese di giudizio, non sussistendo alcun onere per la disposta consulenza tecnica d'ufficio in ragione della sua sopravvenuta irrilevanza ai fini del giudizio. La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è la seguente: Il ricorso giurisdizionale diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse quando la controversia sia stata definita in via transattiva tra le parti, rendendo così completamente certa e definitiva l'inutilità della pronuncia giurisdizionale. In tali casi, sussistono giusti motivi per disporre la compensazione delle spese di giudizio, non sussistendo alcun onere per le attività istruttorie espletate e divenute irrilevanti ai fini del giudizio.