Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11012 del 16 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:11012PEN

Massima

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Il sorvegliato speciale della pubblica sicurezza, sottoposto all'obbligo di soggiorno nel comune di residenza ai sensi della Legge n. 575 del 1965, che si allontana dal comune di residenza, commette il più grave reato previsto e punito dall'art. 5 della medesima legge, anziché la meno grave ipotesi di cui all'art. 9, comma 2, della Legge n. 1423 del 1956. Il giudice, pertanto, è tenuto a qualificare correttamente la condotta del sorvegliato speciale, applicando la più grave fattispecie prevista dalla Legge n. 575 del 1965, art. 5, senza poter riconoscere le attenuanti generiche, in quanto la condotta processuale dell'imputato, consistente nell'ammissione del fatto, è irrilevante ai fini della concessione delle circostanze attenuanti, essendo la declinazione di false generalità penalmente sanzionata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - rel. Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M. S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI CATANIA;

nei confronti di:

1) BO. OR. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 963/2009 TRIBUNALE di SIRACUSA, del 23/11/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MASSIMO VECCHIO;

Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, Dott. GALASSO Aurelio, sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Corte suprema, il qual…

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