Il provvedimento cautelare, pur legittimamente adottato sulla base di gravi indizi di colpevolezza e di esigenze cautelari, deve essere revocato o sostituito con una misura meno afflittiva qualora, nelle more del procedimento, vengano meno i presupposti che ne avevano giustificato l'applicazione. In tali casi, il ricorso per cassazione avverso il provvedimento cautelare originario diviene inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, non comportando tale declaratoria l'applicazione di provvedimenti accessori di condanna a carico del ricorrente. La massima giuridica sintetizza i seguenti principi fondamentali desumibili dalla sentenza: 1. Il provvedimento cautelare, pur legittimamente adottato, deve essere revocato o sostituito con una misura meno afflittiva qualora vengano meno i presupposti che ne avevano giustificato l'applicazione. 2. In tali casi, il ricorso per cassazione avverso il provvedimento cautelare originario diviene inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse. 3. La declaratoria di inammissibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse non comporta l'applicazione di provvedimenti accessori di condanna a carico del ricorrente. Questi principi sono espressi in modo chiaro, astratto e conciso, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato e senza riferimenti al caso specifico o citazioni non essenziali.