L'ordinanza di sospensione dei lavori edili emessa dall'amministrazione comunale, ai sensi dell'art. 4, comma 3 della Legge n. 47 del 1985, per opere eseguite in difformità dalla concessione edilizia, esaurisce i propri effetti decorsi 45 giorni dalla sua notifica, indipendentemente dall'impugnazione giurisdizionale proposta dal destinatario. In tal caso, il ricorso giurisdizionale diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto l'ordinanza ha già esplicato i suoi effetti, senza che il giudice possa più pronunciarsi nel merito. Il principio di effettività della tutela giurisdizionale, di cui agli artt. 24 e 113 Cost., non impone al giudice amministrativo di pronunciarsi su un atto ormai privo di efficacia, essendo sufficiente che il ricorrente abbia avuto la possibilità di contestare l'atto in sede giurisdizionale, anche se poi l'impugnazione sia divenuta priva di interesse. Pertanto, il giudice, in tali ipotesi, deve dichiarare l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, compensando le spese di giudizio tra le parti in ragione della peculiarità della vicenda processuale.