Cassazione penale Sez. III sentenza n. 38685 del 23 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:38685PEN

Massima

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La Corte Costituzionale, con sentenza n. 80 del 2014, ha dichiarato l'illegittimità del Decreto Legislativo 74 del 2000, articolo 10 ter, nella parte in cui punisce l'omesso versamento dell'IVA dovuta in base alla dichiarazione annuale, per importi non superiori, per ciascun periodo di imposta, a euro 103.291,38. Pertanto, il fatto-reato di omesso versamento dell'IVA, per importi rientranti in tale soglia, deve ritenersi non sussistente, con conseguente annullamento senza rinvio della sentenza di condanna. Tale principio di diritto si fonda sulla tutela del principio di legalità e proporzionalità della pena, in base al quale la sanzione penale non può essere applicata per condotte di modesta entità, che non arrecano un effettivo pregiudizio all'erario. La Corte di Cassazione, nel valutare la sussistenza del reato tributario, deve pertanto verificare non solo l'elemento oggettivo dell'omesso versamento, ma anche la rilevanza del danno erariale, al fine di escludere la punibilità per fatti di scarsa offensività. Ciò al fine di assicurare il giusto bilanciamento tra l'esigenza di tutela dell'interesse fiscale e il rispetto dei principi costituzionali di proporzionalità e ragionevolezza della sanzione penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - rel. Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 30/10/2012 della Corte di appello di Brescia;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. IZZO Gioacchino, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio perche' il fatto non sussiste.

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte di appello di Brescia, con la …

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