Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10657 del 26 marzo 2020

ECLI:IT:CASS:2020:10657PEN

Massima

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La quantità di sostanza stupefacente, ai fini dell'integrazione dell'aggravante di cui all'art. 80, comma 2, del D.P.R. n. 309/1990, deve essere valutata con riferimento al peso del principio attivo della singola tipologia di droga, senza poter sommare i quantitativi di sostanze diverse classificate in tabelle differenti. L'aggravante non può essere riconosciuta quando il quantitativo di principio attivo non supera il limite di 2.000 volte (divenuto 4.000 per le droghe leggere) il valore massimo in milligrammi stabilito per ciascuna sostanza nella tabella allegata al D.M. 11 aprile 2006, ferma restando la possibilità per il giudice di merito di valutare l'ingente quantità anche al di sopra di tale limite. Tuttavia, al di sotto del limite quantitativo indicato dalla giurisprudenza di legittimità, l'aggravante non può essere ritenuta integrata, neppure in caso di sommatoria dei quantitativi di diverse sostanze stupefacenti. L'accertamento della responsabilità penale e la valutazione della credibilità delle dichiarazioni rese dall'imputato in ordine alla sua estraneità ai fatti o alla collaborazione prestata, rientrano nella discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione, se congrua e logica, non è sindacabile in sede di legittimità. Infine, la pena deve essere rideterminata dal giudice di merito in applicazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 40/2019, che ha dichiarato l'incostituzionalità della norma che prevedeva un trattamento sanzionatorio uguale per le droghe "leggere" e "pesanti", riducendo il minimo edittale per queste ultime da otto a sei anni di reclusione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. GIORGI ((omissis)) - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - rel. Consigliere

Dott. VIGNA Sabina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/12/2018 della Corte di appello di L'Aquila;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza in riferimento alla pena come stabilito dalla sentenza della Corte Cost. n. 40/2019 e a…

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