Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 47029 del 16 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:47029PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, nell'esercizio delle proprie funzioni, si appropria di denaro o di altra cosa mobile altrui di cui abbia il possesso per ragioni del suo ufficio o servizio, realizza il reato di peculato di cui all'articolo 314 del codice penale. Tale possesso qualificato non si limita alla competenza funzionale specifica dell'agente, ma si estende anche a quello che si basa su un rapporto che consenta al soggetto di inserirsi di fatto nel maneggio o nella disponibilità della cosa o del denaro altrui, rinvenendo nella pubblica funzione o nel servizio la sola occasione per tale comportamento. L'inversione del titolo del possesso da parte del pubblico ufficiale che si comporti "uti dominus" nei confronti di denaro del quale ha il possesso in ragione del suo ufficio e la sua conseguente appropriazione possono realizzarsi anche nelle forme della disposizione giuridica, del tutto autonoma e libera da vincoli, del denaro stesso, indisponibile in ragione di norme giuridiche o di atti amministrativi. Il peculato lede principalmente il buon andamento della Pubblica Amministrazione, a prescindere dal profilo patrimoniale, in quanto attiene alla strumentalizzazione dei poteri esercitati dall'agente sul bene per il conseguimento di finalità illecite. La valutazione della sussistenza delle circostanze attenuanti generiche è rimessa alla discrezionalità del giudice di merito, il quale deve tenere conto di tutti gli elementi di fatto emersi nel processo, senza essere vincolato dalla mancanza di precedenti condanne.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. AGLIASTRO Mirella - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/03/2017 della Corte di appello di Lecce;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Mirella Agliastro;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. TOCCI Stefano, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN F…

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