Consiglio di Stato sentenza n. 858 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:858SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive costituisce un provvedimento vincolato per la pubblica amministrazione, che non richiede una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico né una comparazione con gli interessi privati coinvolti. Infatti, in presenza di un intervento edilizio realizzato in assenza di idoneo titolo abilitativo o in difformità da esso, l'accertamento della difformità integra un mero riscontro di fatto, non connotato da discrezionalità tecnica, che legittima l'adozione dell'ordine di demolizione senza la necessità di una motivazione sulla sussistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale. Il principio dell'affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione di fatto abusiva non può trovare applicazione, in quanto l'attività sanzionatoria della pubblica amministrazione in materia edilizia è caratterizzata dal carattere vincolato e non discrezionale. Pertanto, il tempo trascorso dalla realizzazione dell'opera abusiva non può mai legittimare la sua conservazione, essendo preclusa l'invocabilità del principio dell'atto implicito, il quale è configurabile solo quando l'amministrazione abbia determinato univocamente i contenuti sostanziali del provvedimento attraverso un comportamento conseguente o una fase istruttoria coerente, circostanze che non ricorrono nel caso di opere edilizie abusive. Inoltre, in presenza di un aumento di volumetria rispetto al titolo edilizio, si verte in ipotesi di nuova costruzione, con i relativi effetti sanzionatori.

Sentenza completa

Pubblicato il 04/02/2019

N. 00858/2019REG.PROV.COLL.

N. 02301/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2301 del 2013, proposto da
((omissis)), rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) Fedeli in Roma, viale ((omissis)), 14;

contro

Comune di Bologna, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, via Orti della Farnesina 126;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per l'((omissis)) (Sezione Prima) n. 00001/2013, resa tra le parti, concernente rimessione in pri…

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