Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Anche in caso di revoca o annullamento della delibera di nomina dell'amministratore condominiale, quest'ultimo continua legittimamente ad esercitare i poteri di rappresentanza, anche processuale, dei condomini, in virtù della presunzione di conformità alla volontà dei comproprietari e dell'interesse del condominio alla continuità dell'amministrazione, fino all'avvenuta sostituzione. Il condomino che intende sottoporre all'amministratore revocato o non confermato ipotesi transattive relative a una controversia in corso non può invocare l'impossibilità di comporre la lite per la mancanza di un amministratore in carica come ragione di rinvio del procedimento. Inoltre, il termine per l'impugnazione di una sentenza è ridotto a sei mesi dalla pubblicazione, in applicazione della normativa sulla riduzione della sospensione feriale dei termini introdotta dal D.L. n. 132/2014, convertito in L. n. 162/2014, a prescindere dalla data di introduzione del giudizio.