Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di rimozione di un autocaravan e di strutture accessorie installate su un terreno di proprietà privata, afferma che: 1. La mera immatricolazione di un veicolo come "rimorchio ad uso speciale" e la sua dotazione di carta di circolazione non sono sufficienti a escluderne la natura di "costruzione" ai sensi della normativa urbanistica, qualora il manufatto risulti stabilmente collegato alla rete elettrica e utilizzato in modo prolungato e reiterato nel tempo, con l'installazione di elementi accessori come pergolati o tettoie, in modo tale da alterare in modo non meramente occasionale lo stato dei luoghi. 2. La valutazione della natura del manufatto, ai fini dell'applicazione della disciplina edilizia, deve essere effettuata in base alla sua obiettiva e intrinseca destinazione funzionale, a prescindere dal sistema di ancoraggio al suolo e dalla temporaneità della destinazione soggettivamente data dal costruttore. 3. Costituisce ius receptum l'orientamento giurisprudenziale secondo cui le strutture prefabbricate, anche se non necessariamente infisse al suolo e pur semplicemente aderenti ad esso, debbono essere considerate vere e proprie costruzioni qualora siano destinate a durare nel tempo e ad alterare in modo stabile, non irrilevante e non meramente occasionale lo stato dei luoghi. 4. Sono irrilevanti le censure meramente formali o procedimentali avverso un provvedimento di natura vincolata, come l'ordinanza di rimozione di opere edilizie realizzate senza titolo.