Tribunale Amministrativo Regionale Piemonte - Torino sentenza n. 915 del 2012

ECLI:IT:TARPIE:2012:915SENT

Massima

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Il difetto di interesse sopravvenuto comporta l'improcedibilità del ricorso amministrativo. Il giudice, una volta accertata la carenza di interesse della parte ricorrente a coltivare il gravame, è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, senza entrare nel merito delle questioni dedotte. Il venir meno dell'interesse all'annullamento degli atti impugnati, ad esempio per l'intervenuta conclusione della procedura di gara contestata, determina l'impossibilità di pronunciare una decisione di merito e l'estinzione del processo per sopravvenuta carenza di interesse. In tali casi, il giudice amministrativo non può entrare nel merito della controversia, ma deve limitarsi a prendere atto della sopravvenuta carenza di interesse e dichiarare l'improcedibilità del ricorso, compensando le spese di giudizio in ragione della peculiarità della fattispecie. Il principio di economia processuale e di ragionevole durata del processo impongono, infatti, di evitare pronunce di merito su questioni divenute prive di utilità per la parte ricorrente.

Sentenza completa

N. 01442/2010
REG.RIC.

N. 00915/2012 REG.PROV.COLL.

N. 01442/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1442 del 2010, proposto da:
Pan Associati S.r.l., rappresentata e difesa dagli avv.ti ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Torino, via Bertola, 2;

contro

Ente Parco Nazionale Gran Paradiso, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Dello Stato, domiciliata per legge in Torino, corso Stati Uniti, 45; Commissione di Gara con Sede in Aosta;

nei confronti di

Studio Rosset e Associati, rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Torino, via A. Nota, 7;

per l'annullamento

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