Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Nelle procedure di gara, le clausole della lex specialis devono essere interpretate in modo rigoroso e letterale, privilegiando il tenore testuale delle espressioni utilizzate, senza possibilità di integrazione o estensione interpretativa che possa ingenerare incertezze nell'applicazione. Pertanto, qualora il capitolato di gara preveda l'attribuzione di punteggi tecnici in base a specifici requisiti, la loro dimostrazione deve avvenire secondo le modalità documentali tassativamente indicate, senza possibilità di sostituire la documentazione richiesta con mezzi di prova alternativi, salvo che l'operatore economico non dimostri l'impossibilità incolpevole di produrre la certificazione di ente terzo, ai sensi dell'art. 82, comma 2, del d.lgs. n. 50/2016. In tali ipotesi, la commissione giudicatrice non può procedere all'integrazione postuma dell'offerta tecnica, in quanto ciò comporterebbe un'inammissibile modifica di un elemento essenziale dell'offerta, in violazione dei principi di par condicio e di immodificabilità delle offerte. Inoltre, i chiarimenti resi dalla stazione appaltante in sede di gara non possono derogare o integrare le prescrizioni della lex specialis, essendo finalizzati esclusivamente a ricondurre a sistema eventuali contraddizioni presenti nella documentazione di gara.